giovedì 12 aprile 2012

Kick-Ass

Anno - 2010
Genere - Pulp
Regista - Matthew Vaughn
Interpreti principali:
  • Aaron Johnson - Kick-Ass
  • Nicolas Cage - Big-Daddy
  • Chloe Moretz - Hit-Girl
  • Christopher Mintz-Plasse - Red-Mist
  • Lyndsy Fonseca - Katie
  • Mark Strong - Frank D'Amico
Può un pugno di fans influire ad un punto tale da far modificare la distribuzione di un film? Non ci crederete, ma con Kick-Ass è successo: uscito negli Stati Uniti agli inizi del 2010, il film, pur avendo avuto un discreto successo in patria ha avuto parecchie difficoltà nell'essere distribuito in Italia per via di immagini forti ed un certo linguaggio colorito corrente fra i personaggi, per le grandi case di distribuzione sembrava un azzardo mentre per le case specializzate in film di "nicchia" il prezzo per l'acquisto dei diritti era davvero troppo esorbitante. Ma spinti da un successo sempre crescente in patria, da un buon riscontro nel mercato homevideo, visti gli ottimi risultati nei botteghini di tutta Europa, ma sopratutto spinti dalle numerose richieste dei cinefili italiani su vari forum specializzati, alla fine ci ha pensato la Eagles Picture a scommettere su questa pellicola, ma con diverse modifiche strutturali in fase di doppiaggio, un montaggio rivisto ad uso e consumo nostrano, insomma facendo di Kick-Ass un film diverso da Kick-Ass. Trasmessi i primi trailer alla fine del 2010, è scoppiata una piccola rivoluzione in rete, portando la Eagle Picture a posticipare l'uscita del film da febbraio ad aprile del 2011 senza alcun taglio o censura, ma con la visione riservata ai maggiori di 14 anni.
Che dirvi su questo film? Che non è quello che sembra? E' a tutti gli effetti un action-comedy, ma abbastanza pulp sia nelle immagini che nei dialoghi, basato sul personaggio ideato du carta dal genio scozzese del fumetto Mark Millar e ben trasportato sul grande schermo dal sempre più bravo regista inglese Matthew Vaughn, qui soltanto alla sua terza regia, ma è uno che finora non ha sbagliato un colpo, per il sottoscritto non è più un emergente ma una vera e propria certezza della macchina da presa. Il film inizia con una scena che già farà presagire cosa aspettarci da questa visione, con un folle vestito con una tuta alata che si lancia da un grattacielo convinto di saper volare e che finirà la sua corsa spiaccicato al suolo, commentata dalla voce narrante di Dave Lizewski (il bravo inglesino Aaron Johnson), di quelli che gira solo con amici nerd e che riesce ad avvicinarsi alla ragazza dei suoi sogni fingendosi gay, Dave come ogni nerd che si rispetti è un grande appassionato di fumetti ed il suo cruccio è sempre stato quello di scoprire perchè le persone che ne hanno la possibilità non si trasformano realmente in supereroi. Per questo Dave decide di ordinare su eBay un'improbabile costume verde petrolio, ed armato di due manganelli decide di andare alla ricerca di piccoli criminali da stanare e prendere a calci nel sedere, per questo il nome Kick-Ass; ma le prime esperienze non sono state certo delle migliori, più volòte picchiato ed accoltellato, riempito di piastre di ferro a causa di numerose fratture, Dave riesce a diventare un pò più resistente, e durante una scazzottata fuori da un locale, viene ripreso con un telefonino e subito postato su YouTube, il video ovviamente diventa uno dei più visionati della rete aumentando a dismisura la notorietà di Kick-Ass. Durante un maldestro tantativo di mettere fuori causa uno spacciatore che da tempo importunava l'amica Katie, Dave sull'orlo di un pestaggio, viene salvato dall'intervento di una terribile ragazzina mascherata di nome Hit-Girl, che assieme al padre Big-Daddy, seguivano le gesta di Kick-Ass poichè i due si spacciano per reali supereroi, con l'intento di mettere fine al potere mafioso dl boss Frank D'Amico, nemico giurato del padre ai tempi in cui lui era ancora un poliziotto. E così facciamo conoscenza anche di questa inverosimile ma caratteristica accoppiata padre-figlia, con al centro l'educazione della bambina totalmente incentrata su di una cultura bellica, che riceve armi al posto dei giocattoli ad ogni compleanno, che impara arti marziali anzichè andare a danza, ed altre piccole chicche da scoprire durante la visione. Convinto che Kick-Ass fosse realmente causa di alcune defezioni dei suoi uomini, D'Amico decide di fare fuori l'improvvisato eroe, e per farlo organizza col figlio Chris un piano be studiato che vede quest'ultimo fingersi un supereroe a sua volta, Red-Mist, che grazie all'aiuto del padre e ad un ingente quantità di mezzi a disposizione, tra auto modificate ed attrezzi particolari, finge di voler aiutare Kick-Ass nella sua lotta contro il crimine, riuscendo nel suo obiettivo ed infiltrandosi nel gruppo ormai fisso che vede anche Big-Daddy ed Hit-Girl. Da questo momento in poi, nel tumultuoso e catastrofico finale ne succedono di tutti i colori, tra sangue, spari, poteri veri e presunti, eroi che si mettono in luce ed altri un pò meno.
Kick-Ass è il film moderno, perchè in una storia alquanto improbabile troviamo quegli elementi fondamentali della vita di oggi, tutti quei meccanismi legati alla rete che amplificano all'inverosimile il passaparola mediatico, una regia forte e d'impatto, ritmata e divertente , è un film dei giorni nostri, povero di smancerie e sotterfugi, ma ricco di azione, sangue, risate e colpi di scena, è un film che la rivista Empire ha definito (fonte Wikipedia):
Una ridicolosamente intrattenitiva, ritmicamente perfetta e ultraviolenta furia cinematografica che colpisce i posti che gli altri film faticano a raggiungere

E' un film adrenalinico, da vedere rigorosamente in alta definizione ed un buon impianto surround, che va oltre alla ragazzata che chi si sofferma al trailer potrebbe recepire, con attori come il già citato Aaron Johnson e la ragazzina prodigio Chloe Moretz (già vista in Blood Story) dei quali sentiremo parlare presto e bene, ben supportati da un Nicolas Cage sempre a suo agio in questo tipo di ruoli.

Voto del Cicciologo 8/10

Il Cicciologo

World invasion

Anno - 2011
Genere - Fantascienza
Regista - Jonathan Liebesman
Interpreti principali: 
  • Aaron Eckart - Serg. Nantz
  • Michelle Rodriguez - Serg. Santos
  • Ne-Yo - Caporale Harris
  • Ramon Rodriguez - Ten. Martinez
Ogni anno puntualmente è quasi d'obbligo l'uscita della vaccata del secolo, non ricordo così su due piedi quale film costato ben cento milioni di dollari sia risultato alla fine così brutto, inutile, insulso e deplorevole, in poche parole, un'americanata. Eppure lo sforzo produttivo è stato ingente, il regista pur essendo poco più di un ragazzino è quel Liebesmann che non aveva sfigurato nel prequel di Non aprite quella porta, il cast sembrava quantomeno passabile, ma il risultato finale è stata una delusione pazzesca, a volte spendere tanti milioni e pompare all'inverosimile il circuito pubblicitario serve a poco, pur avendo bombardato le sale di tutto il mondo con le copie di questo filmetto, il pubblico ha praticamente disertato con un risultato finale abbondantemente passivo.
E' la classica storia ad uso e consumo dell'americano bacchettone e repubblicano, non essendo riusciti a dimostrarsi superiori a comunisti ed estremisti arabi, allora ecco spuntare inverosimili alieni che i soliti e bellissimi marines riescono a stanare e rispedire indietro, dopo aver lasciato per strada quelli che ai loro occhi sono "eroi" ma che alla fine dei conti risultano essere soltanto un pò più fessacchiotti. Il mondo intero è sconvolto da una pioggia di meteore che mette in ginocchio le città più importanti, a Los Angeles si scopre che non sono meteore ma astronavi di una non meglio identificata razza aliena, che comincia a distruggere un pò tutto in lungo e largo, A contrastarli, manco a dirlo, la solita eroica squadra di marines con a capo il solito sergente complessato, coadiuvati dalla solita squadra nazionale comandati dalla solita ispanica in cerca di rivalsa sociale. E così si gira nei pressi di L.A. con le consuete riprese da telecamera a braccio, si trovano i primi alieni in difficoltà, si studia il punto debole e si torna al contrattacco, si cerca il modo più americaneggiante per stanarli, e dopo aver lasciato qualcuno morto un pò qua ed un pò la, i nostri, i vostri, ma più che altro, i loro eroi, riescono a rispedire indietro gli alieni, pace all'anima loro.
Quasi due ore di film di scontatezze e fesserie, sempre la solita solfa all'americana, un sistema di riprese che non renderà giustizia al grosso investimento sugli effetti speciali, che alla fine non si noteranno neanche, sai già chi si salva e chi farà la fine del fesso, unisci anche il fatto che è di un lento che manco il peggiore film polacco riesce ad eguagliare, ne viene fuori un film da non vedere assolutamente, una perdita di tempo immane, che non sarà buono neanche a favorire una fugace e quantomai sagace pennichella visto il continuo fracasso dovuto alle esplosioni di qualunque cosa; di sicuro è esploso il gusto, pessimo davvero.

Voto del Cicciologo 2/10

Il Cicciologo

I soliti sospetti

Anno - 1995
Genere - Thriller
Regista - Brian Singer
Interpreti principali: 
  • Kevin Spacey - Verbal Kint; 
  • Chazz Palminteri - David Kujan; 
  • Gabriel Byrne - Dean Keaton; 
  • Pete Postlethwaite - Kobayashi;
  • Benicio Del Toro - Fenster;
  • Stephen Baldwin - Ray McManus;
Partiamo da un presupposto: non esistono nel cinema i capolavori assoluti, almeno dal mio punto di vista, ho visto film bellissimi, ne ho visti tanti, ma a nessuno di questi riuscirei a mettere 10 come voto, potrei arrivare con difficoltà forse al 9, ma non riuscirei mai ad andare oltre, perchè non so mai cosa potrei vedere un giorno. Ma se devo parlare del thriller dei thriller, quello da vedere assolutamente e che rasenta la perfezione cinematografica, allora non posso che parlare de I Soliti Sospetti, al costo che siate disposti a seguirlo con un'attenzione maniacale dall'inizio alla fine senza perdere alcun minimo particolare, poichè basta voltare lo sguardo e perdersi l'appunto su un giornale appeso al muro in una scena qualsiasi che rischiate di non capire come finisce il film e perchè finisce in quel modo, e credetemi, sarebbe un vero peccato.
Verbal Kint è un piccolo truffatore che intrattiene un colloquio formale con un detective della polizia doganale, 
David Kujan, al quale inizia a raccontare le peripezie di un gruppo di piccoli criminali di New York, uniti per caso dal loro odio verso i funzionari della polizia locale, e che iniziano a collaborare realizzando colpi dalla crescente portata, fino a quando qualcosa non va storto, un avvocato senza scrupoli di nome Kobayashi si mette tra di loro, dice di lavorare per conto del terribile criminale Kaiser Soze, una leggenda di efferata cattiveria, di cui quasi nessuno riesce a confermarne realmente l'esistenza ma con il quale tutti hanno un conto in sospeso, la morte di molti di loro lascerà crescere questa leggenda. Il come viene costruito il racconto, chi viene realmente implicato, cercare di scoprire la verità in mezzo a tante menzogne: questo è il segreto di questo film, che pur essendo una produzione indipendente di un regista ai tempi poco più che ventenne, ha avuto il merito di zittire critica, di sbancare i botteghini, di vincere premi di ogni tipo, dal più indipendente fino all'Oscar per la migliore sceneggiatura e quale migliore attore protagonista a Kevin Spacey, guardate il film e poi ditemi se non è strameritato, guardate il film e poi ditemi se avete mai visto un colpo di scena finale minimamente paragonabile a ciò che vedrete verso il finale, guardate il film perchè ne vale la pena perchè se non è il thriller perfetto, poco ci manca.

Voto del Cicciologo 9/10

Il Cicciologo

mercoledì 11 aprile 2012

Lezioni di cioccolato 2

Anno - 2011
Genere - Commedia
Regista - Alessio Maria Federici
Interpreti principali:
  • Luca Argentero - Mattia
  • Hassani Shapi - Kamal
  • Nabiha Akkari - Nawal
  • Vincenzo Salemme - Maestro Conti
  • Angela Finocchiaro - Amelia
  • Vito Stefano Bicocchi - Osvaldo
  • Giorgia Surina - Giorgia
C'è un certo filone di commedia all'italiana che va avanti dagli anni '90 e che invita a riflettere su temi più o meno attuali cercando di strapparti un sorriso, ne vengono fuori film senza molte pretese ma che di certo riescono nel loro intento: ne avevo già parlato qualche settimana fa recensendo C'è chi dice no, e confermo in pieno con questa gradevole commedia, seconda opera dell'emergente Alessio Maria Federici, ex attore mai sbocciato di piccoli film fino a qualche annetto fa e che, grazie a questa pellicola, possiamo mettere tranquillamente tra i registi emergenti, tra quelli che limando qualche smussatura potrebbe avere un buon futuro. Secondo capitolo di un discreto successo del 2007, il cui unico legame con questa produzione sono i personaggi, ma con storie del tutto nuove, troviamo Mattia, piccolo imprenditore non molto inquadrato sul lavoro ed incredibile donnaiolo, che perde la testa per Nawal, una studentessa universitaria incontrata per caso in un locale. Per riuscire a conquistarla Mattia chiede aiuto al vecchio amico egiziano Kamal, titolare di una cioccolateria poco fortunata a causa della poco felice ubicazione, chiedendo qualche buona dritta su come conquistare una ragazza egiziana, consigli che puntualmente portano ad un nulla di fatto, visto che Nawal sta cercando di fare l'impossibile per integrarsi al cospetto di un padre che vuole mantenere le proprie tradizioni. Mattia, pasticcere per passione come visto nel film precedente, proverà assieme a Kamal di conquistare la ragazza per la gola, cercando di realizzare il cioccolattino perfetto, attirando su di loro le attenzioni di Amelia, commissario un pò impacciato che per poter svolgere al meglio le sue indagini per una presunta contraffazione, prende lezioni di pasticceria da quel  maestro Conti da sempre segretamente innamorato di lei. Ciò che Mattia non sa è che la bella Nawal è in realtà la figlia di Kamal, figlia tenuta nascosta agli occhi del protagonista per la sua fama di donnaiolo, e questo provocherà non poche incomprensioni tra le tre principali figure di questa commedia, risolvendosi col consueto lieto fine carico di baci e abbracci. Certo, non sarà un film che brillerà per originalità, Argentero è sempre più bello che bravo, mentre in Hassani Shapi abbiamo trovato forse il primo comico italiano d'importazione, ma ciò che rende gradevole questa commedia è la sua leggerezza, toni quasi sempre garbati, poco volgare, mai sopra le righe, ed in mezzo ad un pletora di buoni sentimenti il difficile rapporto tra due culture diverse in un momento dove diversi fattori ostacolano il vero e proprio processo di integrazione, che credo sia parecchio più complicato rispetto agli episodi descritti nel film. 

Voto del Cicciologo 6/10

Il Cicciologo

martedì 10 aprile 2012

Romanzo criminale

Anno - 2005
Genere - Poliziesco
Regista - Michele Placido
Interpreti principali:
  • Kim Rossi Stuart - Il freddo
  • Pierfrancesco Favino - Il Libano
  • Claudio Santamaria - Il dandi
  • Stefano Accorsi - Commissario Scialoja
  • Riccardo Scamarcio - Il nero
  • Anna Mouglalis - Patrizia
  • Francesco Venditti - Bufalo
  • Antonello Fassari - Ciro Buffoni
  • Roberto Brunetti - Aldo Buffoni
  • Jasmine Trinca - Roberta
  • Gianmarco Tognazzi - Dott. Carenza
Ci fu un matto che un tempo disse che il cinema italiano ha qualcosa in più rispetto al cinema di tutto il mondo, perchè il cinema italiano si può rifare ad una storia, passata o recente che sia, che nessun altro paese al mondo si può vantare di avere, ciò che in Italia la storia ci spiega in un anno, negli Stati Uniti dev'essere spiegato da una ventina di sceneggiatori ben pagati. E così che possiamo inquadrare Romanzo criminale, un pezzo di storia recente compressa in quasi tre ore di film, dove la storia appunto, ben catalogata nel libro di un ispirato Giancarlo De Cataldo, ci narra dell'ascesa e della caduta della banda della Magliana, un gruppo di persone che voleva avere in mano la cità di Roma e che per un breve periodo ebbe in mano l'Italia intera, in una trasposizione cinematografica di alto livello, ultima produzione italiana a fare il giro del mondo con il pieno di incassi ed i favori della critica.
Il film comincia con un gruppo di ragazzini che per gioco ruba un auto ma riesce a fuggire nascondendosi in una sperduta roulotte, illusione breve perchè verrano poi scovati, ed in quel parapiglia generale qualcuno scappa, qualcuno viene preso, qualcuno ferito, qualcuno addirittura ucciso. Qualche anno dopo, questi ragazzini crescendo decidono di mettersi assieme ed iniziare un giro di affaretti loschi rapendo un nobile, per il quale riceveranno un congruo riscatto, ma che non esitano ad uccidere più per stupidità che per cattiveria. Decisero quindi di investire quel denaro nella droga, con l'inento di farne un punto di partenza per la "conquista" di Roma, e grazie alla spietatezza del Libano, il fiuto per gli affari del dandi e la ferma compostezza del freddo, il gruppo si espande, riesce in breve tempo ad avere il monopolio sul traffico di droga, sul gioco d'azzardo e sulla prostituzione, si allea e fa affari con tutte le principali organizzazioni mafiose, cosa nostra in testa, con i serivizi segreti e con i terroristi eversivi dell'estrema destra, rimanendo implicati anche in importanti stragi di matrice politica quali l'omicidio di Aldo Moro o la strage nella stazione di Bologna. A cercare di contrastarli ci sarà un giovane ispettore della polizia di Stato, perspicace ma controverso, che inizia una tumultuosa relazione con una delle prostitute d'elite del dandi, Patrizia, ed al mettono spesso il bastone fra le ruote nel corso delle indagini. Arrivati al culmine del potere, emergono le sostanziali differenze tra i vari elementi della banda, il freddo vuole costruirsi una famiglia con la fidanzata Roberta, fare una vita tranquilla con ciò che è riuscito a giadgnare ed uscire da un giro che per lui era diventato troppo rischioso a causa delle continue irruzioni del ramo politico, il dandi si dedica alla bella vita, investe e si arrichisce sempre di più ed inizia a fare affari per contro proprio lasciando il resto della banda all'oscuro di tutto, il Libano somatizza in se tutte le preoccupazioni, si dedica sempre più frequentemente al gioco d'azzardo, ed infatti al ritorno da una bisca viene assassinato da un tizio al quale aveva rifiutato di pagare un ingente debito di gioco. Scossi da questa morte, Freddo e Dandi iniziano una spietata guerra, ma ai due verranno spesso girate le spalle, il Freddo verrà arrestato dopo una soffiata mente il dandi riuscirà ad evadere solo grazie alle altolocate conoscenze politiche: in carcere il primo si farà iniettare sangue infetto pur di uscire e poter tornare dalla sua Roberta, ma questa pratica lo porterà vicino alla morte, decide quindi di collaborare con la giustizia, ma questa collaborazione non avrà mai inizio perchè verrà ucciso dai servizi segreti prima che queso possa iniziare a parlare. Anche il Dandi troverà la morte per mano del vecchio compagno Bufalo, che con questo omicidio cerca di vendicare i numerosi tradimenti e voltafaccia del personaggio magistralmente interpretato da Claudio Santamaria.
Il film uscì nelle sale cinematografiche con parecchie scene tagliate, per via della presenza di un noto cavaliere futuro politico tra le losche figure in affari con la banda, scene che però sono state riesumate nella seconda edizione home-video, una mezzoretta quindi che porta quasi a tre ore la durata finale del film, un vero e proprio colossal all'italiana, ma che scorre comunque con naturalezza, in queste tre ore ci sono racchiusi tanti di quegli episodi della storia italiana dei quali ancora oggi paghiamo le conseguenze da non pesare affatto, plauso a Michele Placido che controverso come attore, riesce nella regia a dare sempe il meglio di se, realizzando film epici e dal forte impatto visivo, e che è riuscito a guadagnare 15 premi nazionali tra cui 8 David di Donatello e una decina di riconoscimenti internazionali. Rimane un film che merita di essere visto più volte cercando di recepirne tutte le sfumature, rispetto ad altri polizieschi dal forte protagonista come il recente Vallanzasca, non propende all'idealizzazione dei criminali protagonisti, ne costruisce un quadro completo e veritiero, e lascia aperti ancora interrogativi e dubbi ai quali chi di dovere stenta a dare risposta, i film ogni tanto ci provano a spiegare una parte di verità, sta a noi saperla cogliere.

Voto del Cicciologo 8/10

Il Cicciologo

21

Anno - 2008
Genere - Drammatico
Regista - Robert Luketic
Interpreti principali:
  • Jim Sturgess - Ben Campbell;
  • Kevin Spacey - Prof. Rosa
  • Kate Bosworth - Jill Taylor
  • Laurence Fishburne - Cole Williams
  • Aaron Yoo - Choi
  • Liza Lapira - Kianna
Tratto da una storia vera, 21 riadatta ad un contesto più cinematografico l'avventura di un gruppo di studenti di origine asiatica del MIT di Cambridge, che inventandosi un complicato metodo di conteggio delle carte, sono riusciti a sbancare parecchi casinò di Las Vegas prima di essere scoperti e bloccati, storia raccontata dallo scrittore statunitense Ben Mezrich nel romazo Blackjack club del 2005.
Ben Campbell è il classico nerd dell'università con parecchie difficoltà economiche, alla ricerca perenne di una borsa di studio che gli conseta di continuare gli studi e che sta preparando assieme a due compagni di stanza ancora più nerd di lui un progetto informatico. Notato durante le lezioni dal prof. Rosa, dietro invito di quest'ultimo viene aggregato a dei presunti corsi serali, che si rilevano in realtà dei corsi di addestramento redatti dal professore stesso che unisce diversi genietti della matematica e li prepara ad un complesso sistema di conteggio delle carte che potrebbe permettergli di sbancare qualsiasi tipo di casinò. E così, dopo una lunga serie di studi anche sui segnali, sulle posture, sugli atteggiamenti e sui travestimenti da assumere, il gruppo si reca ogni fine settimana a Las Vegas, iniziando un proficuo periodo che porterà nella tasche di tutti parecchi denari sonanti, ben manovrati nell'onbra dal prof. Rosa stesso. E così dopo aver raggiunto la somma sufficiente a garantirgli il proseguimento degli studi, tentato dal lusso e dalla vita agiata che iniziava ad assaporare, Ben si lascia prendere un pò la mano, arrivando allo scontro con il prof. Rosa che lo caccerà dal gruppo e che lo lascerà ben presto al verde grazie alla sua rete di conoscenze, derubandolo di tutta la somma messa precedentemente da parte, ma non finisce qui, qualche mossa sbagliata e degli atteggiamenti esagitati fanno notare Ben dagli investigatori interni al casinò, guidati dall'esperto Cole Williams, che bloccherà Ben e con metodi poco civili, lo costringerà a confessare. Williams propone a Ben di aiutarlo ad incastrare Rosa in cambio di un'omessa denuncia, in quanto il famelico quanto ingegnoso professore aveva già ingannato il capo della sicurezza qualche decennio prima, impedendogli di fare carriera. Così Ben riunito il gruppo di amici, conquistato il cuore della bella di turno Jill, torna sui tavoli verdi deciso sia a far incastrare il professore che a riappropiarsi del denaro a lui necessario, e seppur riesce a centrare l'obiettivo, non aveva fatto i conti con l'avido Williams, per il quale bloccare Rosa non era l'unico reale obiettivo.
Film certo poco noto, ma interessante e coinvolgente, con i sempre bravi Spacey e Sturgess assoluti protagonisti, da riscoprire in un periodo in cui quasi tutti si stanno facendo prendere un pò troppo la mano dal vizio del gioco, sorprendetemente diretto da Robert Luketic, specialista di commedie romantiche qui alla sua prima ed unica divagazione in un genere diverso, mischiando azione e drammaticità quanto basta; pur centrandosi sul gioco ed i suoi affini, certe vedute aeree di Las Vegas e primi piani sulla bella città di Boston meritano secondo me una visione in alta definzione.

Voto del Cicciologo 7/10

Il Cicciologo

lunedì 9 aprile 2012

I pinguini di Mr. Popper


Anno - 2011
Genere - Commedia
Regista - Mark Waters
Interpreti principali: 
  • Jim Carrey - Mr. Popper
  • Carla Gugino - Amanda
  • Ophelia Lovibond - Pippy
  • Angela Lansbury - Sig.ra Van Gundy
Ci sono certi attori che pur essendo stati per un lungo periodo della propria carriera dei veri e propri divi, subiscono per forza di cose un brusco ridimensionamento, per via di alcuni progetti errati o per la graduale perdita della propria personalità, iniziano comunque una lenta parabola discendente in attesa del colpo di genio che ne segni il grande ritorno. Nel frattempo si arranca e ci accontenta di girare quel che si può, è il caso di Jim Carrey, uno dei più grandi caratteristi degli ultimi vent'anni ma che dopo il fallimento di alcuni progetti che lo vedevano protagonista in ruoli più seri, fatica a ritrovare quel posto e quella dimensione che l'attore canadese occupava fino a qualche annetto fa. E così si deve accontentare anche del tipico prodotto per famiglia, dove in realtà fa da spalla ad un gruppo di pinguini ammaestrati, alla fine del quale, pur essendoti tranquillamente divertito, chiunque ci fosse stato al suo posto avrebbe comunque fatto lo stesso effetto, avendo emarginato il protagonista principale ad una figura secondaria sormontato dall'ingombrante presenza di un gruppo di irresistibili volatili. 
Tom Popper è il classico immobiliarista newyorkese senza scrupoli, con un matrimonio fallito alle spalle, un difficile rapporto con i figli, una segretaria svampita ed un obiettivo ben definito:convincere la vecchia sig.ra Van Gundy a vendere lo storico ristorante Tavern on the green per poterlo poi radere al suolo e costruire un nuovo elegante e costosissimo grattacielo. Dal defunto padre avventuriero riceve in eredità una serie di pinguini, che inizieranno a combinare un guaio dietro l'altro, ma che lo aiuteranno a ricucire i rapporti con i figli e con l'ex moglie, una Carla Gugino davvero fuori luogo nel ruolo della sig.ra per bene, ed ai quali inizierà a provare anche affetto. Solo che animali del genere hanno bisogno di stare in uno zoo, ci sarà un tira e molla con il direttore dello stesso che farà di tutto per prendere in pinguini e distribuirli ad altri zoo in tutto il mondo: l'aver ceduto i pinguini di casa genererà nuovi conflitti fra Popper e la famiglia, fino a quando tornerà a riprenderli per riaccompagnarli definitivamente in Antartide.
Insomma, niente di clamoroso, un film che non resterà negli annali del cinema, che non ha segnato una svolta nella fase calante della carriera di Jim Carrey, che non sbancato i botteghini, ma che si può vedere senza particolare attenzione e con qualsiasi supporto insieme ai vostri bambini, che resteranno colpiti dalla simpatia dei pinguini, vere star di questa commedia senza molte pretese.

Voto del Cicciologo 5/10

Il Cicciologo

Lanterna Verde

Anno - 2011
Genere - Fantascienza
Regista - Martin Campbell
Interpreti principali:


  • Ryan Reynolds - Hal Jordan;
  • Peter Sarsgaard - Hector Hammond
  • Mark Strong - Sinestro
  • Blake Lively - Carol Ferris
Dopo l'indigestione di prodotti Marvel, era ovvio aspettarsi la risposta dell'altra grande casa di comics americana, in un periodo dove anche i personaggi delle case più alternative sono riusciti a riscuotere grande successo. Certo, la cosa più difficile è stata scegliere il personaggio giusto, visto che la riedizione di Superman del 2006 era stato un clamoroso flop, mentre il Batman versione Cavaliere Oscuro di Nolan trionfava sopratutto perchè opera ispirata ma molto staccata dalla versione fumettistica della DC. Così, mentre il progetto su Wonder Woman subiva un ulteriore rinvio a causa di una difficoltosa scelta dello staff e del cast, non rimaneva che puntare sull'ultimo personaggio dalla notorietà tale da poter contrastare lo strapotere cinematografico di Iron Man e compagni, quel fantascientifico Lanterna Verde, icona in patria ma forse non molto noto nel resto del mondo. Per questo motivo, la produzione ha scelto di puntare su uno degli attori del momento, il bel Ryan Reynolds il quale attendeva una prova del genere per avere la definitiva consacrazione, e su un regista esperto ed abituato a girare film d'azione come il neozelandese Martin Campbell. 
Il prodotto venuto fuori è ottimo, e questo lo si deve sopratutto ad un protagonista in forma fisica smagliante, ma anche ad un ritmo sostenuto supportato da una buona dose di effetti speciali.
Il corpo delle Lanterne Verdi è stato creato dai Guardiani dell'Universo, esiste da quando esiste appunto l'universo, che è stato suddiviso a settori affidandone ad ogni Lanterna con lo scopo di proteggerla, tra loro svetta il prode Abin Sur capace di imprigionare Parallax, l'essenza della paura, in un pianeta morente. Ma dopo qualche migliaio di anni, Parallax sfugge e dopo aver distrutto due pianeti ed ucciso qualche Lanterna Verde decide di recarsi su Oa, il pianeta che riunisce tutte le Lanterne assieme ai Guardiani dell'Universo, a cercare di contrastarlo ci proverà nuovamente Abin Sur che però viene ferito gravemente, e poco prima di morire precipita sul pianeta Terra, dove incaricherà l'anello di cercare un degno sostituto. La scelta ricadrà su un giovane ma alquanto spericolato pilota aereo, Hal Jordan, il quale ricevuto l'anello e la lanterna in grado di ricaricarlo, faticherà non poco per riuscire a gestire questo nuovo potere. Richiamato suo malgrado su Oa, Hal inizierà una sostenuta fase di addestramento, spettacolare e tutta da vedere, che però renderà il protagonista perplesso sulle sue effettive possibilità, per questo inizialmente rinuncerà ad unirsi al corpo delle Lanterne Verdi. Nel frattempo, il copro di Abin Sur viene portato in un centro sperimentale del governo, dove un giovane scienziato di nome Hector Hammond, vecchia conoscenza proprio di Hal Jordan, durante l'autopsia viene in contatto con una parte infetta dell'alieno, e ciò ne comporterà una profonda mutazione, diventa infatti un mostro dotato di particolari poteri telepatici che lo porteranno in contatto direttamente con Parallax stesso, che rivela le sue intenzioni di distruggere la Terra prima di recarsi su Oa. Venuto a scoprire questo, Hal tornerà su Oa per chiedere a Sinestro, capo delle Lanterne Verdi, l'aiuto di cui il pianeta ha bisogno, aiuto che però viene negato, per questo Hal responsabilizzato dal pericolo imminente comunica ai guardiani di aver deciso di difendere da solo la Terra, ed aiutato dalla ex fidanzata Carol e da una furbizia innata, Hal inizierà una furiosa battaglia prima con Hammond e poi con Parallax stesso. In un finale forse un pò scontato ma spettacolare e divertente, tra una parte e l'altra dei titoli di coda ecco arrivare lo spunto che farà capire che dobbiamo aspettarci un secondo capitolo, ma su questo non c'era alcun dubbio, il film merita ed a parte il successo in patria, c'è stato un inaspettato successo internazionale, facendo di Lanterna Verde uno dei primi dieci incassi del 2011 a livello mondiale. Di sicuro abbiamo il vantaggio di avere avuto a che fare con un personaggio noto ma poco inflazionato, il film diverte per lunghi tratti (la parte del giuramento sopratutto), quasi due ore che scorrono via, insomma, per noi Lanterna Verde merita di essere visto, naturalmente in HD, e prima di salutarvi, citiamo il giuramento che bisogna fare ogni qualvolta occorre ricaricare l'anello, giuramento che, scopro oggi, è secondo in america tra i ragazzini solo al giuramento dei boy-scout...

"Nel giorno più splendente, nella notte più profonda, nessun malvagio sfugga alla mia ronda, colui che nel male si perde, si guardi dal mio potere, la luce di Lanterna Verde" 

Voto del Cicciologo 7/10

Il Cicciologo

domenica 8 aprile 2012

Orgoglio e pregiudizio

Anno - 2005
Genere - Storico
Regista - Joe Wright
Interpreti principali: 
  • Keira  Knightley  - Elizabeth; 
  • Mattew Macfayden - Sig. Darcy; 
  • Donald Sutherland - Sig. Bennet;
  • Rosamund Pike - Jane
Se nel guardare questo film provaste a chiudere gli occhi ed ascoltare soltanto i dialoghi, vi sembrerebbe di essere tornati indietro nel tempo ad ascoltare uno di quei popolari radiodrammi degli anni '40, dove delle impostate voci recitanti si piazzavano un romanzo davanti agli occhi raccontando con dovizia di particolari intricati romanzi ottocenteschi. E' questo il limite di questa produzione, almeno in Italia, un doppiaggio troppo perfezionista che fa venire meno la naturalezza e la leggerezza che i protagonisti hanno sorprendentemente infuso in un film sicuramente difficile da interpretare. Meno male che l'espressività di Keira Knightley supplisce allo scempio perpetrato a danno degli spettatori italiani, è infatti lei che spicca su di un cast forse poco omogeneo e di poco impatto, anche se gran parte della critica non la pensa come me, visto che è arrivato a guadagnare ben 4 nomination all'Oscar, cosa alquanto rara per dei film inglesi in costume.
La pellicola di Joe Wright, vero maestro dei film di genere, è forse la più fedele trasposizione dell'omonimo romanzo di Jane Austen, è la storia di una famiglia della campagna inglese, i Bennet, composta da cinque sorelle, un padre saggio ed una madre petulante alla perenne ricerca di un marito di rango per le figlie, vengono a sapere che in un sontuoso casolare nelle vicinanze sfitto da tempo viene ad abitare il ricco rampollo Bingley, accompagnato dalla perfida sorella e da un fedele amico, l'affascinante sig. Darcy. E mentre tra Bingley e la maggiore delle sorelle Jane nasce una tenera amicizia, tra Elizabeth e Darcy nasce un rapporto conflittuale che di base ha il pregiudizio di quest'ultimo verso la bislacca famiglia Bennet. Ma gli eventi modificheranno le cose, alcuni atteggiamenti di Darcy che hanno infastidito Elizabeth sono stati in realtà fraintesi da quest'ultima, e così l'evoluzione del loro rapporto si rivela come sostanziale portante del film. Particolare attenzione occorre riservare all'arrivo di alcuni personaggi alquanto sopra le righe come il reverendo Collins, padrone di casa e lontano parente dei Bennet fermamente intenzionato a prendere per moglie una delle loro figlie, o come il giovane ufficiale Wickham, seducente quanto perfido personaggio, da tempo in contrasto con Darcy e con un burrascoso passato alle spalle, fino ad arrivare alla ricca Lady Catherine, indisponente facoltosa signora imparentata con Darcy e che vede in Elizabeth una pericolosa arrivista. 
Le atmosfere, i colloqui, i rapporti, i fini ed i mezzi sono quanto di meglio riuscisse ad offrire la letteratura ottocentesca, devo dire con maestria portati sul grande schermo dal perfezionista Wright ma che difetta, oltre che per il doppiaggio, anche per la troppa differenza esistente tra la sublima interpretazione della Knightley e dell'eterno Donald Sutherland  con quella del resto del cast, e questo in un film non va mai bene, ne perde in affidabilità, ma rimane sempre una pellicola gradevole, da sufficienza piena. Vista in formato Blu-Ray originale, vi posso dire che nonostante la bellezza della campagna inglese, la conversione del film in alta definizione lascia parecchio a desiderare, troppo rumore di fondo, immagini non ben compattato, insomma, un  lavoro approssimativo, lo si può guardare in qualsiasi altro supporto.

Voto del Cicciologo 6/10

Il Cicciologo

Captain America - il primo vendicatore

Anno - 2011
Genere - Azione
Regista - Joe Johnston
Interpreti principali:


  • Chris Evans - Captain America
  • Hugo Weaving - Teschio Rosso
  • Hayley Atwell - Peggy Carter
  • Sebastian Stan - Bucky Barnes
  • Stanley Tucci - Dott. Erskine
Se pensate che il genere supereroistico abbia mostrato sempre e solo lo stesso tipo di film, allora la visione di Captain America vi farà cambiare idea, perchè pur rimanendo l'ultimo passo prima dell'atteso The Avengers, questo film si differenzia parecchio dagli altri prodotti Marvel Studios, e su questo, conoscendo un minimo la storia del fumetto americano, non ci potevano essere dubbi. Captain America è un icona a stelle e strisce, il patriottico per eccellenza, nato come supporto propagandistico durante la seconda guerra mondiale, resuscitato in piena guerra fredda, è arrivato a toccare il culmine della "bacchettoneria" americana negli anni '70, per poi trasformarsi man mano nel patriota rivoluzionario, quell'eroe che lotta il sistema pur mantenendo come valore primario lo spirito di appartenenza nazionale. La scelta del regista è stata quella di soffermarsi sulle origini dell'eroe, per non fare torto a nessuno e soffermarsi sullo spirito antinazista che in America raccoglie consensi sia a destra che a sinistra, perchè occorre ricordare che da quelle parti come dalle nostre, bollare politicamente un film potrebbe influenzarne le sorti dalla distribuzione agli incassi.
Steve Rogers è un ragazzino minuto (un fisicatissimo Chris Evans rimpicciolito a tal punto solo dai maghi del computer in fase di post-produzione) il cui unico desiderio è quello di arruolarsi e poter servire il suo paese durante la seconda guerra mondiale. Ovviamente le doti fisiche non lo permettono, ma Steve prova e riprova con metodi leciti ed illeciti. La sua perseveranza viene notata dal Dott. Erskine uno scienziato tedesco ribelle che lavora a servizio dell'esercito americano, che decide di puntare sul giovane per sperimentare il siero del supersoldato, una formula chimica che permette a chi la ingerisce di esaltare le proprie doti fisiche e intellettive. Ma durante la fase di trasformazione un infiltrato nazista metterà in atto un tentativo di sabotaggio, ucciderà il Dott. Erskine e con lui scomparirà per sempre anche il segreto della formula. Rogers si trasformerà in un marcantonio alto e possente, che bardato dai colori della bandiera americana, farà inizialmente la figura del fenomeno da baraccone e girerà gli Stati Uniti per cercare di far arruolare sempre più soldati, ed arriverà al fronte non per combattere ma per allietare i soldati alleati con spettacolini di dubbio gusto. Proprio mentre si trova al fronte, Captain America sente che l'amico di sempre Bucky Burnes risulta disperso durante un imboscata, decide quindi di andarlo a cercare da solo pur se osteggiato dall'intero ambiente, il risultato sarà molto positivo, Rogers ritroverà l'amico e con lui farà fuggire una serie di soldati che da quel momento in poi lo serviranno fedelmente, verrà creata una squadra che avrà l'ingrato compito di andare a stanare il terribile criminale nazista Johann Schmidt, detto Teschio Rosso (un sempre grandissimo "Mr. V." Hugo Weaving), a capo dell'organizzazione Hydra, il cui unico obiettivo è quello di assoggettare e conquistare il mondo, anche perchè in possesso un cubo magico quale inesauribile fonte di energia. Ad aiutare Steve Rogers ci sarà anche l'ufficiale donna Peggy Carter (con la quale nasce qualcosa) ed il folle scienziato Howard Stark, padre di quel Tony che ai giorni nostri sarà protagonista del ben noto Iron Man, in una serie di situazioni che porteranno Captain America a risvegliarsi ai giorni nostri dopo essere stato ibernato nei ghiacci polari per parecchi decenni. Magari non ai livelli di Thor e dei due Iron Man, ma la scelta di ambientare il film negli anni '40 con una mera ricostruzione storica che non altera le caratteristiche del personaggio, rende Captain America un film da vedere che vi piacciano o meno i supereroi, legato ad un filone ben più vasto ma con argomentazioni diverse, con una sceneggiatura che ha fatto di Captain America un personaggio meno stereotipato rispetto a quello dei fumetti, ma con la stessa forza d'impatto visiva che avrebbe potuto avere nei ragazzi degli anni '40. La magica fotografia della visionaria Shelly Johnson crea un'atmosfera ed un ambientazione che non si possono non guardare in alta definizione.

Voto del Cicciologo 7/10

Il Cicciologo

sabato 7 aprile 2012

Iron Man 2

Anno - 2010
Genere - Fantascienza
Regista - Jon Favreau
Interpreti principali: 

  • Robert Downey jr. - Tony Stark
  • Gwineth Paltrow - Pepper Pots
  • Don Cheadle - Rodhey Rhodes
  • Scarlett Johansson - Vedova Nera
  • Samuel L. Jackson - Nick Fury
  • Mickey Rourke - Ivan Vanko
  • Jon Favreau - Happy Hogan
Proporre il seguito di un successo planetario come lo fu il primo Iron Man è un obbligo che oltre un rischio.
E' un obbligo perchè lo impone il mercato, i grandi studios battono il ferro finchè è caldo, e se un personaggio rende, lo si sfrutta fino all'osso, è un obbligo anche perchè è il progetto The Avengers che lo chiede, e questo film è una tappa di avvicinamento fondamentale al grande cross-over marvelliano. Ma produrre Iron Man 2 poteva essere anche un grosso rischio, perchè i sequel, spesso prodotti in fretta e furia con una sceneggiatura approssimativa, hanno già in meno il fattore sorpresa, peccano in originalità e rischiano di trasformarsi in delusioni se non addirittura in veri e propri flop. 
Ma questo non è il caso di Iron Man 2.
Con un personaggio del genere, con alle spalle 40 anni di storie e personaggi, interpretato da uno dei migliori attori al momento in circolazione dalle parti di Hollywood, con alla base un progetto più grande da supportare, con l'aggiunta di effetti speciali sempre più innovativi, secondo me di sequel se ne potrebbero proporre anche più di uno, infatti oltre a vedere il "genio, playboy, miliardario e filantropo" Tony Stark nell'atteso The Avengers, è già pronta la sceneggiatura per il terzo capitolo della saga che dovrebbe vedere la luce entro l'estate del 2013, Maya permettendo ovviamente. Ma l'idea fondamentale per il successo di Iron Man 2 è stato secondo me quello di confermare l'appassionato Jon Favreau alla regia: inizialmente era previsto l'avvicendamento con Joss Whedon al fine di garantire una continuity con il progetto The Avengers di cui quest'ultimo sarà il padre putativo, ma questo cambio avrebbe portato per forza di cose ad una spersonalizzazione del personaggio Stark, col rischio di perdere quel tratto ironico e scanzonato che ha caratterizzato la prima pellicola.
Tony Stark organizza una grande Expo per mostrare ad un pubblico più vasto possibile le nuove creazioni della Stark industries, ma durante un tour pubblicitario, mentre guidava un auto della Stark al gran premio di Monaco, si imbatte nel temibile criminale Ivan Vanko, deciso a far scontare al nostro Tony i torti che secondo  lui Stark senior ha perpetrato nei confronti del padre, ma grazie all'aiuto dell'assistente Pepper e della guardia del corpo Happy, Stark riuscirà a fermare Vanko e farlo arrestare. Uno spietato industriale di nome Hammer, interessato a riprodurre la tecnologia Stark riesce a far scarcerare Vanko con la promessa di realizzare un armatura complementare in grado di poter lottare ad armi pari con Iron Man. Nel frattempo Stark entra in una fase depressiva a causa della presenza nel suo organismo di elevate quantità di palladio che lo potrebbero portare alla morte in tempo breve, per questo tutti i suoi averi verranno bloccati, tolti e gestiti proprio dalla sua storica assistente Pepper. In aiuto di Stark arriva il capo dell'agenzia segreta S.H.I.E.L.D. Nick Fury, che in compagnia dell'agente segreto Natasha Romanoff, precedentemente infiltratasi come segretaria proprio negli uffici di Stark, forniscono a questo una cura in cambio di una futura collaborazione.
Non vado oltre perchè la trama a questo punto si va ad intricare parecchio, ma pur non essendoci grossi colpi di scena, si arriverà alla tanto attesa Expo con il rischio di far succedere un finimondo che Stark con un armatura sperimentale e l'aiuto della War Machine, un'armatura gemella a quella di Iron Man sapientemente gestita dall'amico di sempre Rhodey Rhodes, cercheranno di contrastare.
Forse l'unico difetto che si può riscontrare rispetto al primo film è che abbracciando una gamma più ampia di scontri e battaglie, ad un certo punto questo film potrebbe sembrare un pò più fracassone, ma l'iniziale involuzione del protagonista e la successiva rinascita, i nuovi affascinanti personaggi (su tutti la Vedova Nera che nell'impersonificazione di Scarlett Johansson rinchiude tutti i crismi della donna Marvel), le nuove armature, l'evoluzione del rapporto tra Stark e Pepper, riescono a rendere questo secondo capitolo gradevole quanto il primo. Come al solito, scena a sorpresa dopo i titoli di coda: Stark viene contattato perchè nel deserto appare dal nulla un misterioso martello che nessuno riesce ad estrarre, naturale collegamento con l'altra grande produzione Thor della quale abbiamo già abbondantemente parlato...
Non ve lo dico neanche, da vedere in alta definizione, splendida la colonna sonora con i migliori successi dei mostri sacri AC/DC.

Voto del Cicciologo 7/10

Il Cicciologo

venerdì 6 aprile 2012

Iron Man


Anno - 2008
Genere - Fantascienza
Regista - Jon Favreau
Interpreti principali: 
  • Robert Downey jr. - Tony Stark
  • Gwyneth Paltrow - Pepper Potts
  • Jeff Bridges -  Obadiah Stane
  • Terrence Howard - Rhodey Rhodes
Tra meno di un mese, uscirà nelle sale italiane quello che possiamo definire il film dell'anno, The Avengers, primo cross-over cinematografico, dove se parafrasiamo il gergo fumettistico, per cross-over si intende una storia condivisa fra più personaggi principali. Le basi per questo progetto a lungo termine iniziano con questa prima mega-produzione fantascientifica, portando sul grande schermo uno dei personaggi più controversi dell'universo Marvel: nato in piena guerra fredda dalla magica penna di Stan Lee (sempre presente con un cameo in ogni produzione della Marvel Studios) Iron Man rappresentava lo stereotipo dell'uomo di successo americano degli anni '60, bello, ricco, intelligente, ma come ogni supereroe della Marvel oltre ai superpoteri, deve avere anche qualche super problema, infatti Tony Stark è un alcolista cronico. Per cercare di caratterizzare al meglio questo personaggio la scelta del protagonista è ricaduta su di  un attore dal grande talento, ma che in passato ha avuto problemi simili a quelli di Tony Stark, alla fine possiamo tranquillamente affermare che Robert Downey jr. è il vero valore aggiunto del film, più degli effetti speciali. Il film racconta per l'appunto la storia di questo miliardario americano, fabbricante di armi, che si trova in Afghanistan a presentare la sua ultima novità nel campo missilistico, il terribile Jerico, ma durante un'imboscata viene catturato dai terroristi locali, che lo obbligheranno poi a costruire per loro le sue temibili armi, assieme ad un fisico orientale di nome Yinsen già da tempo nelle mani dei terroristi. Durante l'imboscata una scheggia perfora il petto di Stark, la cui vita viene salvata proprio da Yinsen che progetta una piastra magnetica che impedirà alla scheggia di arrivare al cuore, la stessa piastra fungerà come fonte di energia per la rudimentale armatura che Stark costruirà e che lo aiuterà a fuggire dalle mani dei terroristi, fuga nella quale, purtroppo Yinsen morirà. Tornato finalmente in patria, Stark decide di abbandonare la produzione di armi a favore di una tecnologia dal volto più umano che possa aiutare le popolazioni del mondo anzichè ucciderle, nel frattempo perfezionerà l'idea della armaturada Iron Man fino a renderla quasi perfetta, aiutata dalla dolcissima segretaria Pepper Pots (brava la Paltrow ma forse un pò fuori luogo, le donne Marvel sono solitamente un pò più "prosperose") e dall'amico di sempre Rhodey Rhodes. Il vecchio socio del padre, Obadiah Stane, farà di tutto per mettere fuori combattimento Stark, aveva già contribuito a farlo rapire, riuscirà a rubarne una copia dei progetti costruendo il terribile Iron Monger è lotterà contro Tony Stark in una battaglia ricca di effetti speciali. 
Come ammesso più volte da Favreau, attore caratterista sempre più a suo agio dietro la macchina da presa, a differenza delle altre produzioni Marvel, non si è cercato di fornire una morale al personaggio, nè si è voluto accostarlo troppo al caracters del fumetto, il suo intento era quello di creare un personaggio brillante, sia in chiave Iron Man che in quella Tony Stark, e sinceramente il risultato è questo, la storia è scritta bene e a differenza di altre produzioni del genere, poco importa l'accostamento col fumetto originale, Iron Man è un film fracassone ma divertente, non sarà il personaggio più amato su carta patinata, ma grazie a Robert Downey jr. lo sarà sul grande schermo, e sono pronto a scommettere che si innalzerà sopra tutto il folto e prestigioso cast del già citato The Avengers. Di rigore il cameo di Samuel L. Jackson nel ruolo di Nick Fury, capo dell'agenzia governativa S.H.I.E.L.D. che farà da collegamento con tutte le altre pellicole a venire, da vedere rigorosamente in alta definizione e con il Dolby sparato al massimo, specie ascoltando Back in black degli AC/DC all'inizio che Iron Man dei Black Sabbath alla fine...

Voto del Cicciologo 7/10

Il Cicciologo

giovedì 5 aprile 2012

Jonah Hex

Anno - 2011
Genere - Western
Regista - Jimmy Hayward
Interpreti principali:
  • Josh Brolin - Jonah Hex
  • John Malkovich - Turnbull
  • Megan Fox - Lilah
  • Michael Fassbender - Burke
  • Will Arnett - Tenete Grass
Ultimo tentativo di una lunga serie di rilanciare i film di genere, Jonah Hex, passato quasi inosservato al botteghino, è diventato un piccolo must grazie al passaparola, unendo all'ormai sorpassato genere western elementi action e fantasy tra i migliori in voga adesso, così da fare di questo film qualcosa di nuovo ed ancora poco visto, avvalorato da un ottimo cast e da una sorprendete regia dell'ex Pixar Hayward, considerandoche la sua produzione più famosa rimane l'animazione di Ortone e il mondo dei Chi...
Jonah Hex in origine è stata una graphic novel molto nota degli anni '70, alla quale è seguita una serie a fumetti DC dalle alterne fortune, caduta nel dimenticatoio per una quantità abnorme di anni, non era forse il personaggio giusto per creare un successo da tutto esaurito, ma di sicuro vi è insita nella storia tutta la potenzialità per farne un buon film. Jonah è il soldato perfetto che durante la guerra d'indipendeza viene assalito in casa dalla gang del violento sudista Turnbull, e dopo avergli ucciso moglie e figlio, sfregia in faccia il malcapitato e lo lascia appeso ad un albero convinto fosse morto. Jonah però non era morto affatto, aiutato a risorgere da un gruppo di indiani, cattivo e sfregiato, inizia la sua carriera di spietato cacciatore di taglie, aiutato dalla nuova capacità di poter parlare con i morti e consolandosi sporadicamente tra le braccia della giovane prostituta Lilah, una magnifica Megan Fox (parliamo di presenza e non di interpretazione). Solitamente fronteggiato dal giovane tenente Grass, proprio quest'ultimo, conoscendo le doti di Hex, gli propone un'offerta impossibile da rifiutare: andare a cattuare quel Turnbull, che adesso, coadiuvato dal perfido Burke (un fantasmagorico Fassbander tatuato) ha in programma una spettacolare quanto sanguinosa azione terroristica per fare esplodere gli Stati Uniti proprio nel giorno del primo centenario. Quale miglior occasione per potersi vendicare? E così tra sparatorie, futuribili (ma un pò vintage) armi di distruzione di massa, morti che risorgono solo per parlare con Jonah, immagini che si fondono con delle ipotetiche pagine di fumetti ed una Megane Fox in splendida forma, il film, ricco anche di effetti spaciali quanto basta, scorre fino alla fine che è una meraviglia, con Brolin perfetto ed un gigionesco Malkovich sempre a suo agio nei ruoli del bastardone di turno. Poco importa se il film in America è stato un flop al botteghino mentre da noi è uscita solo la versione in Blu-Ray, il film merita e ci ha aiutato a scoprire un personaggio che se fosse stato aiutato da un migliore packaging pubblicitario, avrebbe potuto avere un successo diverso, per me è da vedere, possibilmente in alta definizione, la fotografia dell'emergente Mitchell Amundsen è tutta da scoprire,  e qualora interessi ai maschietti, anche Megan Fox sarà spesso scoperta, nei limiti del lecito, ovviamente...

Voto del Cicciologo 7/10

Il Cicciologo

Hancock

Anno - 2008
Genere - Azione
Regista - Peter Berg
Interpreti principali:
  • Will Smith - Hancock
  • Charlize Theron - Mary
  • Jason Bateman - Ray
Definire Hancock una normale action comedy è riduttivo ed inverosimile, questa è una pellicola speciale che rinchiude in se stessa dalla comicità alla drammacità, dall'azione alla mitologia più lontana, il tutto ben incastrato in una sceneggiatura davvero ben scritta e ben recitata dai due protganositi principali, Will Smith e Charlize Theron, con quel Jason Bateman oscura spalla che al confronto dei due talenti sfigura non poco. Hancock è un supereroe a tutti gli effetti, vola, è fortissimo, non invecchia e non muore, solo che rispetto a tutti gli altri supereroi che conosciamo è leggermente atipico, beve, fuma, è sporco, vive relegato in una vecchia roulotte ed è sempre alla ricerca di incontri "facili" con le ragazze. Della sua vita ricorda poco o nulla poichè vittima di perenni amnesie, tranne il fatto che si è svegliato in un letto di ospedale 80 anni prima e di aver preso il nome da un manifesto che aveva visto affisso in un muro dell'ospedale stesso. Certo, Hancock fa anche il suo dovere, sventa rapine e salva persone, ma lo fa con uno stile molto personale, distruggendo tutto ciò che incontra nella sua strada, per questo motivo autorità e cittadini di Los Angeles non lo vedono di buon occhio, tutti tranne uno: il pubblicitario Ray, che salvato da Hancock mentre stava per finire sotto un treno con la sua auto, decide di aiutare l'improvvisato supereroe, aiutandolo a rivalutare la sua immagine. Per ammorbidire le autorità Hancock passa un breve periodo in carcere come consigliato da Ray, inimicandosi però gran parte dei detenuti presenti, come previsto alla prima occasione il capo della polizia lo chiama per sventare un rapina da parte di un pazzo imbottito di esplosivo. Un Hancock nuovo, ripulito, con un bel costume ed un linguaggio meno colorito del solito, sventa la rapina e salva parecchie persone, amputando la mano del criminale Red Parker jr. pur di impedirgli di premere il pulsante dei detonatori. Da quel momento inizia un sorprendente periodo di popolarità sia per hancock che per il suo PR, ad una cena l'eroe conosce Mary, la bellissima moglie di quest'ultimo sentendosi fortemente attratto, arriva a baciarla di nascosto, e scopre che Mary è dotata dei suoi stessi poteri, e che fa una fatica enorme per tenerli nascosti. Dopo un violento scontro tra i due dove, nel semidistruggere la città e scatenare temporali, riescono anche a farsi scovare da Ray, alla bionda eroina non rimane che confessare il tutto, scopriremo quindi che loro due sono gli ultimi sopravissuti di una razza superiore e che vivono da millenni, che un tempo erano marito e moglie e che la vicinanza tra di loro tende a far scomparire i loro poteri, ciò che succederà subito dopo ad entrambi, facendo approfittare di questo momento di difficoltà il redivivo Red Parker jr. che nel frattempo ha organizzato una squadra con degli avanzi di galera che come abbiamo accennato poco fa, non vedevano Hancock di buon occhio. Nel drammatico finale che non ti aspetti il film ci mostra che a volte la forza di volontà può salvarci più di ogni potere da supereroe, non trionfano però i buoni sentimenti nel solito happy ending all'americana, qualcuno deve sacrificarsi per qualcun'altro, metafora veriteria seppur abbinata ad un film basato quasi totalmente sui voli pindarici della fantasia. Hancok non è solo un bel film, Hancock è un bel personaggio, merito certo di Will Smith che non sbaglia mai un colpo, ma merito anche di quel Peter Berg, regista genio e sregolatezza, che quando vuole sa fare anche delle belle pellicole e non solo quei progetti fanfaroni che andranno pur bene in botteghino, ma alla fine non ti lasciano nulla. E' inutile sottolineare che un film del genere va visto rigorosamente in HD.

Voto del Cicciologo 7/10

Il Cicciologo

mercoledì 4 aprile 2012

Cappuccetto rosso sangue

Anno - 2011
Genere - Fantasy
Regista - Catherine Hardwicke
Interpreti principali:
  • Amanda Seyfried - Valerie;
  • Shiloh Fernandez - Peter
  • Max Irons - Henry
  • Gary Odlman - Padre Solomon
  • Billy Burke - Cesaire
  • Julie Christie - Nonna
Scippata dal progetto Twilight, la Hardwicke ha deciso di cavalcare in pieno la nuova onda onirica legata al rifacimento delle favole, e tra episodi poco gratificanti (Beastly) e le attesissime versioni di Biancaneve, non passa certo inosservata questa ricostruzione gotica della novella dei fratelli Grimm, che sembra costruita proprio sulla bella Amanda Sayfried. E se magari certe idee del film non brillano certo per originalità e la recitazione dei maschietti pretendenti non è certo di quelle che ricorderemo, l'ambientazione e la suspance costruite dalla regista ci fanno propendere verso un giudizio positivo ma non esaltante, anche perchè con un pò di perspicacia, si fa presto a scoprire chi sarà il lupo, il motivo che lo spingerà a compiere i suoi delitti e quello che succederà dopo, al contrario ti lascia piacevolmente sorpreso.
In un villaggio e in un periodo non meglio definiti vive la bellissima Valerie, secondogenita figlia di una povera famiglia, costretta a rinunciare al suo amore per l'amico di sempre Peter e promettersi sposa al ricco Henry, come da volontà del padre Cesaire. All'improvviso viene trovata morta la sorella più grande di Valerie, a compiere il delitto è un lupo mannaro che da sempre gravita nei dintorni del villaggio ma che si era solitamente acconentato dei vari sacrifici animali che gli venivano offerti; a causa di questo deplorevole delitto, gli abitanti si decidono a chiamare uno specialista, il burbero Padre Solomon, che con i lupi mannari ha dei vecchi conti in sospeso. Dopo una battuta di caccia, alcuni uomini uccidono dei lupi convinti di aver finalemte stanato il nemico, Padre Solomon li avverte di non aver ucciso quello giusto, perchè il vero lupo durante il giorno ha le sembianze umane e si nasconde tra le persone della piccola comunità. La conferma di ciò avviene durante una festa, quando il lupo attacca il villaggio uccidendo parecchie persone e riuscendo ad entrare in contatto mentale con Valerie, che tradita da un'amica, viene rinchiusa ed accusata di stregoneria. Da questo momento inizia "un tutti contro tutti" in attesa di sapere chi è il vero lupo, mentre i due giovani pretendenti alla mano di Valerie si uniscono con l'unico obiettivo di liberare la ragazza. Ed ora è giusto fermarsi con la trama, la dovizia di particolari potrebbe aiutarvi già da adesso a capire chi è il lupo e perchè fa quello che fa, ma siccome non è poi così difficile dedurlo, vi rimando alla visione del film per poi sapere cosa ne pensate.
Dimenticavo la nonna, figura ambigua che abita realmente da sola dentro il bosco e che appare nei sogni di Valerie turbandola più di una volta, "nonna, ma che occhi grandi che hai..."
Solo per l'ambientazione ricreata dalla Hardwicke il film merita di essere visto, Amanda Sayfried è bella e brava, Gary Oldman nei film gotici fa sempre il suo figurone e Billy Burke, attore "feticcio" della regista poichè presente in quasi tutte le sue produzioni, è una piacevole sorpresa, guardatelo in HD e se state continuando a cercare sulla rete news su questo film evitate di leggere il riassunto che fornisce Wikipedia: svela il finale, e questo non va bene...

Voto del Cicciologo 6/10

Il Cicciologo

Hop

Anno - 2011
Genere - Fantasy
Regista - Tim Hill
Interpreti principali:
  • James Marsden - Fred O'Hare
  • Kaley Cuoco - Samantha O'Hare
  • David Hasselhoff - David Hasselhoff
Tentativo ben riuscito, almeno negli States, di creare un prodotto per famiglie che potesse funzionare durante le feste di Pasqua allo stesso modo delle grandi produzioni natalizie, se non ci si aspetta "nulla di che", allora Hop è un film simpatico che potrebbe aiutarvi a calmare per poco più di un'ora i bambini nel dopo pranzo di domenica e se nel frattempo gli buttate un occhio pure voi, alla fine non sarà tempo del tutto sprecato, il film è fresco e fantasioso, di sicuro molto meglio di tante altre pellicole maggiormente decantate.
C.P. è il figlio adolescente del coniglio pasquale, abita appunto nell'isola di Pasqua ed avrebbe l'età giusta per aiutare il padre al confezionamento delle uova di cioccolato nella grande fabbrica di famiglia, per poi sostituirlo quando andrà in pensione. Solo che C.P. ha altri sogni nel cassetto, è un mago nel suonare la batteria e grazie ad una teleporta riesce ad arrivare ad Hollywood dovre proverà a realizzare il suo sogno, prima però ci sarà l'incontro/scontro con Fred, classico ragazzone americano affetto dalla sindrome di Peter Pan che nonostante le pressioni della famiglia non ha proprio intenzione di mettere la testa a posto. Da questo scontro scaturiscono una serie di simpatiche situazioni che porteranno C.P. a fare un provino nel talent show di David Hasselhoff e Fred a cercare di sostituirlo, fronteggiati da Carlos, dispotico pulcino che proverà il lecito e l'illecito per appropiarsi del ruolo di nuovo coniglietto pasquale.
Nulla di più della solita commediuola buonista, con parecchi simpatici difetucci, in effetti è difficile vedere James Marsden in ruoli diversi da quelli del supereroe, inoltre il doppiaggio lascia un pò a desiderare, mi sono sembrati totalmente fuori luogo sia Francesco Facchinetti come voce di C.P. che quella di Luca Argentero per Fred, ma per un rilassante pomeriggio di festa volendo può anche andare bene, a patto che lo guardiate rigorosamente in alta definizione.

Voto del Cicciologo 5/10

Il Cicciologo

martedì 3 aprile 2012

La passione di Cristo

Anno - 2004
Genere - Storico
Regista - Mel Gibson
Interpreti principali:
  • Jim Caviziel - Gesù Cristo
  • Maia Morgenstern - Maria
  • Monica Bellucci - Maria Maddalena
  • Luca Lionello - Giuda Iscariota
Con l'avvicinarsi delle feste di Pasqua potrà capitare di imbattersi tra la TV generalista o nei canali a pagamento in questa controversa ricostruzione della Passione di Cristo, possibilmente vederlo reclamizzato, vi potrebbe far venire voglia di dargli un occhio e per questo noi di Filmovie cogliamo l'occasione per dirvi la nostra affinchè poi possiate farvi un'idea e decidere se ne vale la pena oppure no. Diciamoci la verità, questa versione di un sempre più folle Mel Gibson rasenta il fondamentalismo cristiano, è un'opera a tratti violenta, sferzante, forte, narra delle ultime ore di Cristo dopo l'arresto nell'Orto degli Ulivi, il sommario processo da parte di Ponzio Pilato, la Via Crucis e la flagellazione, fino ad arrivare alla crocifiggione ed alla resurrezione. Questa ricostruzione eccessivamente cruda non fa riferimento nè ai vangeli, nè alle cronache storiche dell'epoca, prende spunto dalle visioni che una mistica del primo '8oo vissuta in Germania ha voluto riportare in alcuni romanzi la cui valenza è stata accettata solo dalle frangie più ortodosse della chiesa, ed infatti il film ha trovato molti fra i suoi maggiori critici ed oppisitori tra i credenti meno bacchettoni. Il film è un surrogato di violenza inaudita se consideriamo l'argomento, certo sappiamo tutti che Cristo ha sofferto, ma in questo caso pare che il regista ci provi quasi piacere nel vedere fino a che livello è arrivata la persecuzione nei confronti di Gesù, ed inoltre a renderlo ancora di più oltranzista è stata la scelta di girarlo in aramaico e latino antico, le lingue di quel tempo, con un risultato a mio avviso pessimo sia perchè doversi soffermare troppo spesso sui sottotitoli riduce non di poco la dovuta attenzione che ogni film merita, ed anche perchè fuori luogo, considerato anche il fatto che non esiste una reale conferma alla corrispondeza tra il linguaggio utilizzato nel film e le lingue realmente parlate al tempo. Passa quindi in secondo piano la buona ed intensa interpretazione sia del protagonista Caviezel che delle nostre Bellucci e Gerini, in un film che anche un credente secondo me troverebbe di cattivo gusto.
Mensione speciale alla location, il film è stato interamente girato in Italia, precisamente a Matera, visto in alta definizione, non ho notato particolari differenze tecniche con i classici supporti in DVD, per capirci qualcosa l'ho dovuto vedere più di una volta, per seguire i sottotitoli mi sono spesso perso importanti momenti, anche questo influsice non poco sul giudizio appena letto.

Voto del Cicciologo 4/10

Il Cicciologo

Mr. Brooks

Anno - 2007
Genere - Thriller
Regista - Bruce A. Evans
Interpreti principali:
  • Kevin Costner - Mr. Brooks
  • Demi Moore - Tracy Atwood
  • William Hurt - Marshall
  • Dane Cook - Mr. Smith
Mr. Brooks è il thriller che non ti aspetti, un noir che si regge sulla magnifica intepretazione di un Costner mai visto così e che consiglio di seguire con attenzione nonostante il cast in parte superato e poco incline ad un film del genere. Mr. Brooks è un ricco industriale di successo, marito perfetto e padre amorevole, l'uomo dell'anno nella sua città: ma Mr. Brooks è anche un efferrato assassino, il killer delle impronte digitali, per lui uccidere è un pò come drogarsi, le sensazioni ed il piacere che ne ricava impediscono al protagonista di smettere. Ha una perfezione maniacale nel ripulire la scena del crimine che ne rende quasi impossibile l'identificazione, inoltre essendo un uomo ricco, ha in casa tutto ciò che serve per distruggere prove e non lasciare alcuna traccia. Mr. Brooks è spinto all'omicido oltre che dal piacere recondito anche da un indisponente alter-ego di nome Marshall, con il quale ha instaurato un simbiotico rapporto, nonostante le preghiere ed i gruppi di ascolto non riesce a contrastare e combattere questa onirica presenza che prenderà sempre il comando delle operazioni e farà tornare Mr. Brooks nelle vesti di un omicida anche dopo svariati anni di inattività. A complicare le cose però ci si mette Mr. Smith, il guardone del palazzo accanto, che riesce a scovare ed immortalare Mr. Brooks, solo che anzichè minacciarlo in cambio di denaro o denunciarlo alla polizia, chiede di unirsi a lui e provare lo stesso tipo di scarica adrenalinica del protagonista. Come se non bastasse, l'adorata Jane torna dal college con un segreto che la rende degna figlia di cotanto padre, sarà infatti Mr. Brooks a cercare di salvaguardare il futuro della ragazza nonostante la costante presenza di Smith in stile palla al piede. Ad indagare su tutta questa situazione c'è il detective Atwood, una ricca ereditiera che ha scelto la polizia per passione, la cui perspicacia nelle indagini la porterà molto vicina alla soluzione, pur dovendo fronteggiare uno psicopatico galeotto che si vuole vendicare di lei ed un'onerosa causa di dovorzio dal giovane e rampante ex marito. Ciò che delude un pò e che lascia perplessi è il finale, che per correttezza non riveliamo ma che non è quello che ci si aspetta in un film del genere e che forse influisce un pò nel giudizio generale del film, al contrario non delude affatto la prova di vecchio attore di razza fornita Kevin Costner che primeggia su tutto il cast, anche se il William Hurt nel ruolo dell'alter-ego Marshall volendo è abbastanza gradevole nel suo essere spregievole, mentre fanno da contraltare l'opaca prestazione di una Demi Moore totalmente fuori dal ruolo e di quel Dane Cook, che essendo per indole il classico attore da commedia romantica, pare stia facendo un ruolo brillante anzichè essere parte integrante di delitti e sotterfugi. Ecco questa discrepanza tra buone e pessime prove, unito ad un finale poco convincente, rende il film alla fine disomogeneo, ecco perchè lo consiglio solo a chi vuol vedere un grande attore dare il meglio di se in un ruolo nel quale nessuno lo avrebbe immaginato, ma che ha dato valore ad un film che senza del quale, non avrebbe avuto senso.
Non necessita una visione in alta definizione.

Il voto del Cicciologo 6/10

Il Cicciologo